Fascismo

Da Liberpèdia.
Giacché, per il fascista, tutto è nello Stato, e nulla di umano o spirituale esiste, e tanto meno ha valore, fuori dello Stato. In tal senso il fascismo è totalitario, e lo Stato fascista, sintesi e unità di ogni valore, interpreta, sviluppa e potenzia tutta la vita del popolo.
Benito Mussolini
Quella che si trova, invece, risolutamente, in antitesi, non con questa o quella conseguenza della concezione liberale-democratica-socialista della società e dello Stato, ma con la stessa concezione, è la dottrina fascista.
Per il liberalismo (come per la democrazia e il socialismo), l’individuo è fine, la società è mezzo; nè è concepibile che l’individuo, che è fine, possa mai assumere il valore di mezzo. Per il fascismo la società è fine e l’individuo è mezzo, e tutta la vita della società consiste nell’assumere l’individuo come strumento dei fini sociali.
Per il liberalismo (come per la democrazia e il socialismo) il problema fondamentale della società e dello Stato è il problema dei diritti del singolo. Sarà per il liberalismo il diritto alla libertà, per la democrazia il diritto al governo della cosa pubblica, per il socialismo il diritto alla giustizia economica, ma è sempre il diritto dell’individuo o di gruppi di individui (classi), in questione. Per il fascismo il problema preminente è quello del diritto dello Stato e del dovere dell’individuo e delle classi; i diritti dell’individuo non sono che riflesso dei diritti dello Stato, che il singolo fa valere come portatore di un interesse proprio e come organo di un interesse sociale con quello convergente. In questa preminenza del dovere sta il più alto valore etico del fascismo.
Alfredo Rocco, Ministro di Giustizia nell’Italia Fascista (1925-1932), « La Dottrina Politica del Fascismo », Discorso pronunziato il 30 agosto 1925 a Perugia nell’Aula dei Notari alpalazzo dei Priori.